Etna: trekking sul vulcano fino a quota 3340

C’è un’isola nel Mediterraneo dove, se hai braccia forti per nuotare e gambe resistenti per scalare un vulcano, puoi fare entrambe le cose nell’arco di una sola giornata. Guardando le acque se stai salendo in cima e lanciando uno sguardo d’approvazione alla Montagna prima di immergerti, per essere più precisi. La Sicilia è una terra vasta e affascinante tanto quanto le sue contraddizioni, che tralasceremo per raccontarvi di quando il ciclope Polifemo ci ha consigliato di visitare certi luoghi a lui familiari lungo il dorso dell’Etna.

Il percorso comincia a quota 2500 mt – raggiungibile con i mezzi della Funivia dell’Etna (costo del biglietto A/R 30 euro/persona) oppure a piedi a partire dal Rifugio Sapienza (versante Etna Sud) – e porta sino ai giganteschi e roboanti Crateri sommitali (quota 3340 mt), alle giovanissime bocche del 2002, ai canali di scorrimento lavico per poi tornare al punto di partenza, passando da Torre del Filosofo. Il tutto in sette ore di trekking, definito medio-difficile dalle guide alpine (le uniche che possono per legge accompagnarvi oltre quota 2900).

Partenza da Rifugio Sapienza (quota 1900)

Il Rifugio Sapienza è un’ampia area attrezzata con bar, punti di ristoro, parcheggi, servizi igienici e botteghe di souvenir che, dai suoi affacci, offre una vista panoramica sulla città di Catania e sui paesi che la costeggiano. Nell’area si trova la biglietteria per i mezzi della Funivia dell’Etna (segnalata da apposita cartellonistica), attivi in rotazione continua dalle 8.30 alle 16.30. In dieci minuti la funivia vi porterà sino a quota 2500 mt, nei pressi di Piano del Lago e Torre del Filosofo.

Piano del Lago e Torre del Filosofo (quota 2500)

Una volta usciti fuori dalla struttura della Funivia dell’Etna (dove potrete, tra l’altro noleggiare giacche a vento, bastoncini telescopici e scarpe da trekking), crederete di trovarsi su un altro pianeta. Magari non proprio un pianeta, forse piuttosto un satellite. “Che sia la Luna?”, vi domanderete. In pochi potranno contraddirvi.

Senz’altro è lì che comincia la vera esperienza sul vulcano attivo più alto d’Europa. Perché, come dicevamo, da questo punto in poi potete scegliere di percorrere altri 400 mt di quota (gratuitamente, col solo ausilio della vostra forza) sino ai Crateri Barbagallo oppure scalare la Montagna fino alla cima delle cime (a pagamento, accompagnati da guide alpine).

Due curiosità:

Piano del Lago e Torre del Filosofo rappresentano due luoghi di passaggio nel percorso – completo o meno – di trekking sull’Etna. Ciononostante sono siti affascinanti, non solo per il paesaggio che, solitari, sembrano custodire ma anche per le loro origini o presunte tali. Piano del Lago deve il suo nome a un piccolo lago ghiacciato che, fino a un’eruzione del 2001, si formava nell’area. Torre del Filosofo, invece, è un piccolo rifugio ormai in disuso, avvolto dalla leggenda secondo cui il filosofo Empedocle in persona lo avesse abitato prima di gettarsi nella bocca dell’Etna per dimostrare agli umani la sua immortalità.

Crateri Barbagallo (quota 2800)

Li si potrebbe definire i Millennials dei crateri dell’Etna ma non sappiamo se a loro farebbe piacere che gli si desse un nome sulla base della loro giovane età. Queste bocche – ormai inattive – si sono aperte nel 2002, in una nottata d’ottobre, annunciate da una breve scia sismica e dopo un silenzio di 15 mesi. L’eruzione (clicca qui per il video) allora fu molto violenta, interessando soprattutto il versante Nord di Linguaglossa. Oggi, di quell’episodio di straordinaria forza della natura, rimane un enorme fossato su un terreno friabile.

Canali di scorrimento lavico e Valle del Bove (quota 3000)

La Valle del Bove è un enorme conca marrone che per secoli si è nutrita delle eruzioni dell’Etna, stratificando su se stessa decine e decine di colate laviche. Che di volta in volta le hanno modificato sempre più i connotati. Maestosa nella sua vastità, ha un profilo a ferro di cavallo e ripidi fianchi frastagliati. Per attraversarla è necessario essere accompagnati da una guida alpina. La quale può indicarvi i vari canali di scorrimento lavico, alcuni dei quali attraversabili.

Crateri sommitali (quota 3340)

Sulla sommità dell’Etna sono presenti quattro grandi crateri: Voragine, Bocca Nuova, Cratere Nord-Est e Cratere Sud-Est. Queste formazioni rappresentano l’anima del vulcano e la sua principale attività in cui persistono fumi, gas e boati, se non addirittura esplosioni e fontane laviche. Il paesaggio, talvolta offuscato dai fumi (un misto di anidride carbonica e zolfo), è dantesco: infernale ai bordi dei crateri e paradisiaco alle loro spalle, più alte di molte nuvole.

Sulla vetta del vulcano attivo più alto d’Europa l’aria è molto rarefatta e le macchie giallo-verdi di zolfo sembrano disegnare strane sfumature sul manto marrone della Montagna. Che, sovrasta città, paesini, case e distese immense di mare Jonio. Dentro il quale vi consigliamo di tuffarvi – stagione permettendo – una volta rientrati a quota zero. Magari dalle parti di Acitrezza dove uno dei primi abitanti dell’Etna, il ciclope Polifemo, ha preso casa da un po’.

Consigli: 

Prima di intraprendere la vostra scalata fino a quota 3340, rivolgetevi allo staff del B&B La Scivola Rooms: tutti gli ospiti della struttura possono usufruire di uno spuntino omaggio (pranzo, bibita e caffè) presso i locali della Funivia dell’Etna.

PoliRecords

PoliRecords, per gli amici Poli, nasce tra un disco degli Smiths e un canto dell'Odissea, mentre l'Etna sbuffa lava sull'uno e sull'altro. Da sempre in transito tra la mitologia, la fotografia e la musica (quella giusta!), appena può punta il suo unico grande occhio verso i molteplici posti del mondo, con l'obiettivo di metterne qualcuno in tasca e portarselo a casa. Cresciuto tra i Faraglioni di Aci Trezza e i rifugi vulcanici, si considera un nomade alla ricerca di Nessuno. Determinato a mettere piede in ogni continente pur di trovarlo, ti racconterà la Sicilia, guidandoti a viverla nel modo migliore.

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