Ferragosto tra storia, tradizioni e mutazioni

Scatto di un falò di Ferragosto

Ferragosto, ogni anno, è una delle giornate più attese del calendario gregoriano. E ad agognarlo, soprattutto nei mesi più freddi, sono indistintamente giovani e adulti. I quali, in alcuni casi, ignorano l’origine di una festività prettamente italiana, fortemente sentita al Sud e soprattutto dalle radici pagane. I ciclopi, si sa, sono di quella religione e ai tempi del paganesimo erano tra i maggiori organizzatori di baldorie. Per questa ragione sono molto ferrati sull’argomento e divertiti nell’esporlo, proprio come segue.

La nascita di Ferragosto

Nel I secolo a.C. Giulio Cesare, un anno prima dal suo assassinio in Senato, a Roma, adottò il pronipote rimasto orfano, Gaio Ottavio, che da allora divenne Ottaviano. Alla morte del potente zio, Ottaviano fu scaraventato prepotentemente sulla scena politica dell’Antica Roma. La fine di due governi di cui face parte (primo e secondo triumvirato) gli spianò la strada. Soprattutto nel 27 d.C., all’acquisizione del titolo di augustus (venerabile, maestoso) attribuitogli dal Senatus Romanus. Da allora tutti gli imperatori della città caput mundi affiancarono al loro nome l’appellativo di augustus.

Divenuto l’imperatore Gaio Cesare Ottaviano Augusto, tra una guerra e una pace, una riforma e una nuova legge, nel 18 d.C. istituì le Feriae Augusti. Ovvero le vacanze di Augusto. Un’auto-celebrazione come poche nella storia. Queste duravano tutto il mese di agosto e sancivano il riposo dell’imperatore.

Augusto di Prima Porta

Ferragosto e Ottaviano Augusto

Qualche anno dopo, nel 21 d.C., le Ferie Augusti divennero le Ferie Augustales. E riunirono in un unico festeggiamento tutte le ricorrenze (circa 25) del calendario romano fissate nel mese di agosto. In quella data veniva celebrato il raccolto dei campi e il successivo periodo di riposo per le terre dell’impero romanus. Con banchetti, bevute e piaceri vari.

Durante il Cristianesimo

L’avvento del Cristianesimo provò a cambiare le carte in tavola. Nel tentativo di cancellare ogni residuo di paganesimo, la religione trasformò le Feriae Augustales in una festa cristiana. È per questa ragione che a Ferragosto, in Italia, è la giornata dedicata alla Madonna. E in diverse città più o meno grandi della Sicilia, in questo giorno, sono fissate processioni religiose a lei dedicate. A Catania, ad esempio, la settimana di Ferragosto è dedicato alla festa estiva di Sant’Agata, la patrona del capoluogo etneo (clicca qui per leggere il programma).

Festa di Sant’Agata

 

Le tradizioni

Poiché il 15 agosto è ritenuto, storicamente, una giornata particolare, gli esseri umani sono intenti a compire attività fuori dall’ordinario. In Sicilia i più giovani provano a organizzare falò in spiaggia, nonostante da oltre dieci anni sia vietato per legge. Una delle spiagge del Catanese che, negli anni scorsi, si è più o meno ribellata all’ordinanza è quella di Fondachello, nei pressi di Giarre. Per tradizione, sempre a quest’ora, si è soliti alzare gli occhi al cielo e ammirare con stupore i fuochi d’artificio. Sono immancabili, da Palermo a Catania, da Messina a Ragusa.

 

La gita fuori porta

Un’altra tradizione di Ferragosto è la gita fuori porta, nonostante il bollino sia rosso per il 90 per cento di strade e autostrade. Un’attività a cui molti si dedicano, complice il periodo di ferie non solo per Augusto. Pochi però forse sanno che la gita fuori porta per Ferragosto è stata istituita sotto il regime fascista. Attraverso la creazione dei cosiddetti Treni popolari di Ferragosto, volta a favorire la conoscenza delle varie regioni d’Italia e delle relative località balneari alla classe operaia. In questi tour – che pure nascevano come una forma di propagandismo e autocelebrazione del Fascismo – non era previsto il vitto per cui, proprio allora, nacque la consuetudine di portarsi il pranzo nella sacca. Ovvero il pranzo a sacco.

PoliRecords

PoliRecords, per gli amici Poli, nasce tra un disco degli Smiths e un canto dell'Odissea, mentre l'Etna sbuffa lava sull'uno e sull'altro. Da sempre in transito tra la mitologia, la fotografia e la musica (quella giusta!), appena può punta il suo unico grande occhio verso i molteplici posti del mondo, con l'obiettivo di metterne qualcuno in tasca e portarselo a casa. Cresciuto tra i Faraglioni di Aci Trezza e i rifugi vulcanici, si considera un nomade alla ricerca di Nessuno. Determinato a mettere piede in ogni continente pur di trovarlo, ti racconterà la Sicilia, guidandoti a viverla nel modo migliore.

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