Storia e natura: 5 idee per un viaggio in Sicilia

Pantalica, viaggio in Sicilia

Nella vostra attività di ricerca ed esplorazione dei luoghi più nascosti della Sicilia, vi sarete certamente imbattuti in viaggio verso siti archeologici, percorsi naturalistici e testimonianze di un passato lontano o recente. Vi sorprenderebbe sapere che ci sono dei posti, sparsi in tutta l’isola, in cui quelle condizioni si incontrano e convivono armoniosamente in particolari ambienti? Se la vostra risposta è sì e non sapete dove e come trovarli, vi siete imbattuti nello spazio giusto. Nelle righe che seguono, infatti, troverete le coordinate esatte per mettervi sulle tracce dei Flintstones di Sicilia. I quali, erano molto furbi e non sceglievano a caso i loro habitat naturali, perlopiù grotte e caverne.

Si stima che solo sull’Etna ci siano circa 200 grotte di origine vulcanica (leggi qui). Molte di queste, però, sono pericolose, prive di percorsi in sicurezza e quindi impossibili da visitare, a meno che non siate esperti speleologi con permesso d’accesso firmato dal Parco dell’Etna. D’altra parte anche il Catasto Nazionale delle Grotte d’Italia è d’accordo nel ritenere che le caverne sicule sono tra le più belle di tutto lo Stivale, soprattutto per la varietà del terreno che compone l’Isola, dall’arenaria ai basalti. Il consiglio è di visitare le bellezze di cui stiamo parlando, fare attenzione e non demordere: per ogni caverna rischiosa ce n’è una fruibile. Verso 5 di queste vi accompagneremo, Google Maps alla mano.

Necropoli di Pantalica

Ottanta ettari di Patrimonio Unesco nell’entroterra di Siracusa. Per alcuni è un luogo da visitare, per altri è una vera e propria macchina del tempo. Che corre all’indietro fino al XIII secolo avanti Cristo. Tra pendii e caverne, infatti, l’orologio si ferma in un periodo di tempo compreso tra il Paleolitico e il Neolitico. Ovvero quando i Sicani decisero di farne un cimitero. Tra canyon scavati nella roccia calcarea e l’incontro dei fiumi Anapo e Calcinara si trovano le caratteristiche tombe a grotticella artificiale.

Orecchio di Dionisio, Parco archeologico della Neapolis

Una grotta a forma di orecchio gigante che si apre sulle Latomie del Paradiso, le vecchie cave da cui si estraeva la pietra, la migliore varietà di calcarea di Siracusa. A darle il curioso nome fu Caravaggio, il pittore che la visitò nel ‘600, uno dei primi a notare la sua particolare forma a padiglione auricolare. Secondo la leggenda, il tiranno  Dionisio vi rinchiudeva i nemici per ascoltarne dall’alto i discorsi.

Necropoli di Castelluccio

Prima di Dionisio, Pantalica e Thapsos, gli antenati avevano preso casa a Castelluccio, tra Noto Antica e Akrai. Gli anni che all’anagrafe conta il sito sono circa 4000 e, nonostante l’abbandono delle istituzioni, il processo di invecchiamento continua a essere molto affascinante. Nell’area – oggi ridotta a una contrada – è nata una delle civiltà preistoriche più importanti. Se dopo l’escursione vi viene voglia di vedere cosa ha prodotto la cultura castellucciana l’indirizzo da seguire è il Museo Paolo Orsi di Siracusa.

Latomie e necropoli dell’Intagliatella, Palazzolo Acreide

Si tratta, rispettivamente, dei luoghi in cui gli abitanti della Palazzolo Acreide preistorica – Akrai – estraevano la bianchissima pietra e deponevano i loro morti. Senza contare che, a un certo punto, le due funzioni coincisero nel senso che le latomie divennero necropoli. Il percorso è naturalistico e per apprezzarlo appieno conviene rivolgersi all’ente gestore – il Parco della Neapolis di Siracusa – e chiedere una visita guidata.

Grotta Monello, Siracusa

Circa 60 ettari, su più livelli, in cui ammirare svariati tipi di stalattiti e vasche. In questo caso, a differenza degli altri, i primitivi siciliani non c’entrano nulla anche perché le temperature, all’interno, sono abbastanza fredde e ostili. Ma la visita – guidata in questo caso dall’ente Cutgana che ne è gestore – è da non perdere.

PoliRecords

PoliRecords, per gli amici Poli, nasce tra un disco degli Smiths e un canto dell'Odissea, mentre l'Etna sbuffa lava sull'uno e sull'altro. Da sempre in transito tra la mitologia, la fotografia e la musica (quella giusta!), appena può punta il suo unico grande occhio verso i molteplici posti del mondo, con l'obiettivo di metterne qualcuno in tasca e portarselo a casa. Cresciuto tra i Faraglioni di Aci Trezza e i rifugi vulcanici, si considera un nomade alla ricerca di Nessuno. Determinato a mettere piede in ogni continente pur di trovarlo, ti racconterà la Sicilia, guidandoti a viverla nel modo migliore.

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