Taormina: il mito e le tracce della Dolce Vita

Taormina, Teatro Antico

Taormina. Ci sono tappe a cui i viaggiatori in Sicilia proprio non rinunciano e una di queste è Taormina. Non importa se si ha poco tempo, se c’è troppa coda per strada, gente tra le sue viuzze oppure caldo. A Taormina si va e non c’è scusa che tenga per non farlo. A spiegare l’attaccamento dei turisti per la Perla dello Jonio sono le acque cristalline che bagnano Isola Bella, la bellezza della roccia a strapiombo sul mare. E ancora, l’insistenza dei locali notturni e, soprattutto e l’intramontabile mito della Dolce Vita. Che, tra gli anni ’50 e ’60, prese casa nel borgo del Messinese. Un fascino che, a distanza di anni e generazioni, è una cicatrice indelebile sulla pelle di Taormina.

Gli anni ruggenti di Taormina

Negli anni ruggenti, poco dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, l’Italia viveva un periodo di ripresa economica. Con forti e positive ripercussioni su buona parte degli strati sociali del Belpaese, sulle arti e sulla cultura. Le differenze tra la borghesia e la classe operaia erano decisive. Ma tutti, in quegli anni, trovavano i soldi per comprare la televisione, andare al cinema, acquistare i rotocalchi in edicola e le vacanze estive. Alimentando, di fatti, la fama e il glamour delle star di Hollywood e dei colleghi di Cinecittà. Oltre che la produzione di cambiali – che nacquero proprio allora – alla Banca d’Italia.

Il mito

In quegli anni Elysabeth Taylor, Cary Grant e Gina Lollobrigida trascorrevano le vacanze a Taormina. In quegli anni, tutti volevano essere Elysabeth Taylor, Cary Grant e Gina Lollobrigida. Vedere le star del jet-set fare shopping in corso Umberto I o prendere un caffè al Bar San Giorgio era normalità. E questo rendeva la Perla dello Jonio ambita ed esclusiva più di Nizza, di Cannes e di Montecarlo.

Gli artisti si trasferivano nel borgo jonico per qualche settimana, in occasione del Festival Internazionale del Cinema che si teneva al Teatro Antico. Tolti gli abiti di scena, sfilavano in tenuta da cocktail tra le stradine joniche. Qualcuno racconta che, ai tempi in cui a Taormina soggiornavano Audrey Hapburn, Federico Fellini, Vittorio De Sica, Woody Allen, Jack Nicholson e molte altre star, non esistevano né peccati né tabù.

Lussi e sfarzi

A documentare lussi e sfarzi, serate di carnevale estivo e cocktail al tramonto era la storica Rolleiflex di un fotoreporter altrettanto storico: Michelangelo Vizzini. Era lui l’unico a conoscenza di abitudini e vizi delle star in vacanza a Taormina. Era il suo l’occhio che riusciva a farsi spazio tra quelli di moltissimi altri fotografi in cerca di scatti da vendere alle migliori riviste patinate di tutto il mondo. Mentre in un residenza sulla rocca – Casa Cuseni, oggi trasformata in Museo delle Belle Arti – si incontravano intellettuali del calibro di Picasso e Bertand Russel. Anche loro sensibili al clima mondano di Taormina e parte integrante di quel panorama.

Eventi moderni a Taormina

La città di Taormina ha vissuto intensamente quel periodo e, ancora oggi, ne conserva il fascino. Sebbene abbia ormai ceduto il suo charme a Nizza, a Cannes e a Montecarlo. Eppure, la memoria storica dei luoghi è una cicatrice indelebile sulla memoria delle città e su quella delle persone. Così, il flusso turistico è sì cambiato ma non si è arrestato. Ancora oggi a Taormina hanno luogo eventi importanti come il Taobuk (festival internazionale della letteratura) e il Taormina Film Fest. Kermesse Importanti ma lontane dall’imponenza del Festival Internazionale del Cinema degli anni ’50 e ’60.

Ciononostante, per gli amanti del nostalgico e delle epoche trascorse, è possibile visitare molti dei luoghi simbolo della Dolce Vita taorminese attraverso 5 punti simbolo.

Luoghi simbolo

  • Corso Umberto I, la via dello shopping e dei negozi dei brand più famosi;
  • Isola Bella, la Moint Saint Michelle d’Italia, un’isolotto ai piedi di Taormina;
  • Casa Cuseni, oggi Museo di Belle Arti;
  • Wunderbar caffè, il bar dove erano soliti fare aperitivo, al tramonto, le maggiori star hollywoodiane;
  • Bar Sangiorgio, il preferito del primo ministro britannico Winston Churchill che, storia vuole, ordinava sempre un bicchiere di vino alle mandorle.

PoliRecords

PoliRecords, per gli amici Poli, nasce tra un disco degli Smiths e un canto dell'Odissea, mentre l'Etna sbuffa lava sull'uno e sull'altro. Da sempre in transito tra la mitologia, la fotografia e la musica (quella giusta!), appena può punta il suo unico grande occhio verso i molteplici posti del mondo, con l'obiettivo di metterne qualcuno in tasca e portarselo a casa. Cresciuto tra i Faraglioni di Aci Trezza e i rifugi vulcanici, si considera un nomade alla ricerca di Nessuno. Determinato a mettere piede in ogni continente pur di trovarlo, ti racconterà la Sicilia, guidandoti a viverla nel modo migliore.

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