Tavola calda: sbranata per strada di corsa, ingerita davanti al computer oppure presa al tavolo e mangiata su un piatto. C’è anche chi racconta di avere visto turisti e indigeni usare forchetta e coltello ma questa – considerata una leggenda metropolitana a cui Nessuno vuole credere – è proprio ritenuta un’offesa a uno dei cibi preferiti da PoliRecords. La tavola calda è una pietanza dalle mille sfaccettature: multitasking, si adatta alle vostre esigenze, non fa ingrassare. Quest’ultimo dato è chiaramente una bugia, una di quelle della categoria a fin di bene perché, se avete intenzione di trascorrere un po’ di tempo da queste parti, lasciate a casa la bilancia e i consigli del dietologo.
È per evitare che incappiate in gravi incidenti diplomatici – tavola calda forchetta e coltello no, ci teniamo alla vostra incolumità! – che il ciclope vi parlerà della tavola calda made in Catania. «All’inizio fu l’arancino ma poi, a provarla, nemmeno la cipollina scherza», dice PoliRecords. La tavola calda etnea è un marchio che se potesse farsi un tatuaggio certamente sceglierebbe il Liotru di piazza Duomo. Un fatto che è stato alla base di scontri anche violenti, nel corso degli anni, con i cugini di Acireale, Palermo e Messina. Problemi che, in fin dei conti, si sono quasi sempre risolti con una tavola calda tra le mani.
Cosa comprende la tavola calda?
Il panorama culinario street e anche fried alle pendici dell’Etna è ampio. Si va dall’arancino (al limite arancinu, non dategli della signorina che ci tiene alle sue cose) alla cipollina, passando per un trionfo di pizzette, cartocciate, bombe, bolognesi, sfoglie, siciliane e mozzarelle in carrozza.
L’arancino, il pater familias della tavola calda, lo troverete in diverse varianti, dal tipico ripieno al ragù al tradizionale catanese (pomodoro, basilico e ricotta salata), dal light al burro (burro, mozzarella e prosciutto), al ricercatissimo al pistacchio. Scelte più castigate per bombe, bolognesi e sfoglie, siciliane e mozzarelle in carrozza al netto di una maggiore creatività esercitata dai maestri fornai sulle cartocciate, sublimate pure con pistacchio e philadelphia.
Dove mangiarla?
Una carrellata di top places è di rigore e PoliRecords non vuole di certo che partiate senza avere provato la prelibatezza giusta nel posto giusto. Poiché vuole che andiate dritti alla meta senza perdervi nel tragitto – che peraltro è bello e merita, magari a stomaco pieno -, vi consiglia di cliccare su ciascun locale in elenco. Il link vi porterà a destinazione!
Catania: Pasticceria Savia – Pasticceria Spinella – Bar Prestipino – Laboratorio Via Napoli – Caffè Europa
Acireale: Caffè Cipriani – Al San Domenico – Il Rosticciere
Acitrezza: Eden Bar
Aci Sant’Antonio: Pasticceria Miraglia
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