Tre città che devi visitare quando ti trovi ad Acitrezza

Acitrezza, cielo azzurro, trenta gradi all’ombra e una giornata da riempire e mettere in spalla come uno zaino. Siamo in una delle più incantevoli cornici delle Riviera dei Ciclopi e le sfumature del mare sui Faraglioni ci fanno pensare per un attimo che , ai Led Zeppelin Stairway To Even di sicuro è venuta mentre facevano il bagno dinanzi all’Isola Lachea.

Potreste concedervi un’altra giornata di sole e spiaggia, a contare i granchi che vengono fuori dagli scogli a ora di pranzo. Quando in Sicilia c’è spazio pure per il viaggio, non solo per la villeggiatura. È a qual punto che Poli consiglia di andare alla scoperta di tre città, le più imperdibili, già che vi trovate ad Acitrezza.

Catania – La città delle contraddizioni

Ai piedi di un vulcano e sulla riva del mare, patria della lirica di Vincenzo Bellini ribattezzata Seattle dell’Italia negli anni ’90. Scura come l’antracite della rocce dell’Etna e bianca come i marmi d’epoca Barocca di cui venne ricoperta dopo un devastante terremoto che ne distrusse il centro storico. Il capoluogo etneo contiene le moltitudini di una grande città e la semplicità di chi non si è reso conto delle proprie potenzialità.

Il fermento culturale – incoraggiato dall’apertura di alcune tratte della metropolitana e da una spinta verso la pedonalizzazione delle aree centrale – non è una leggenda. A Catania ci sono musei e siti culturali d’origine greca, romana, barocca e normanna. Ma anche negozi, street food e vivaci locali notturni.

Ortigia (Siracusa) – La culla della cultura

Ha più di 2750 anni ma li porta benissimo. A sentire i bene informati l’elisir di giovinezza della città fondata dai Corinzi tra il 734 e il 735 a.C. è il suo attaccamento alla cultura e la presenza di molti giovani, molti richiamati dal polo universitario. Bianchissima, in gran parte pedonalizzata e archeologica. Tra i suoi angoli più belli ci sono quelli nascosti in un dedalo di vie da far perdere facilmente l’orientamento.

Se poi si parla di cibo, tra il dolce e il salato c’è l’imbarazzo della scelta, per ogni tipo di portafogli. Per non dimenticare le sue origini tra un’apertura e un’altra di un nuovo locale notturno o di un modernissimo street food, ogni anno, al teatro greco, la Fondazione Inda organizza cicli di spettacoli classici. Che attirano appassionati da tutte le parti del mondo.

Taormina – La dolce vita

Ha sedotto poeti e scrittori fino a diventare, tra gli anni ’50 e ’60, il cuore della Dolce vita delle più affascinanti star del mondo cinematografico. Un passato di cui la principale strada cittadina, corso Umberto, conserva ancora la patina. Lo scrittore francese Guy de Maupassant, molto tempo fa disse che qui «si trova tutto ciò che sembra creato in terra per sedurre gli occhi, la mente e la fantasia».

Dall’alto della cavea del teatro greco si vede l’Etna a strapiombo sul mare Jonio, i vicoli sono un susseguirsi di botteghe, gastronomie e caffè e a, tra una camminata e l’altra, si arriva all’Isola Bella, quella che Goethe soprannominò la perla del Mediterraneo.

PoliRecords

PoliRecords, per gli amici Poli, nasce tra un disco degli Smiths e un canto dell'Odissea, mentre l'Etna sbuffa lava sull'uno e sull'altro. Da sempre in transito tra la mitologia, la fotografia e la musica (quella giusta!), appena può punta il suo unico grande occhio verso i molteplici posti del mondo, con l'obiettivo di metterne qualcuno in tasca e portarselo a casa. Cresciuto tra i Faraglioni di Aci Trezza e i rifugi vulcanici, si considera un nomade alla ricerca di Nessuno. Determinato a mettere piede in ogni continente pur di trovarlo, ti racconterà la Sicilia, guidandoti a viverla nel modo migliore.

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